Paul Delaroche
il fiume portava via
le ossa di lei e lei
portava via il fiume
non è il caso- diceva-
restarti impigliata
e sui rami le strane voci
né degli uccelli né del vento
semmai del silenzio
sono di convenienza
quale parola riempirà
quel becco di corvo della memoria
meglio dissolvere le penne nere
se il fiume deve scorrere
che vada verso il mare
(le sue ossa fiorite di licheni
a nastro e muschio)
chissà quali germogli ancora
e comunque irrintracciabili
i bei baci sulla bocca
basterà che io butti
la mia dentiera nel fiume
perché mi riconosca-
se in qualche angolo
splenderanno i suoi occhi-
o la mia mano dovrà rompere
i gorghi per carezzarle i capelli
che sapevano di eterno
tanto erano scuri (?)
Antonietta dell’Arte