Madalina Iordache-Levay
La mia cassa di risonanza è muta.
Le parole tacciono in un angolo,
le costole premono, soprattutto a sinistra.
Quanto più il silenzio si espande
tanto più si gonfia il cuore.
La pelle è tesa e sottile,
e fatica a contenere
quello spazio dilatato a dismisura,
quel vuoto che prima era armonia.
Adesso è una prigione.
Non c’è nessun recluso.
Sono soltanto io la prigioniera
della mia mutilazione.
Blumy