Questa sedia

Questa sedia ha una sagoma che le è propria.
Abita in lei. Se qualcuno vi si siede
le fa male. Ma questo qualcuno non si lamenta.
Non vuole che si sospetti la sua presenza,
che si sappia che è lì, su quella sedia,
in quel bar o in quella sala d’attesa, vedendo
passare la vita come silenzio o come spia.
Queste sedie si trovano in alcuni posti.
Le occupa qualcuno. Da loro ci controlla.
Ma, se li percepiamo, non possiamo scoprirli,
né avvisare nessuno della loro presenza. Si dissolverebbero.
La vita ha bisogno di queste silenziose sentinelle,
queste presenze dimenticate, questi uomini e queste sagome
segrete sulle loro sedie. La vita racchiude questo
e altri misteri. Si popola di loro.

Santiago Montobbio

 

 

2 thoughts on “Questa sedia

  1. Blumy ha detto:

    il tuo commento è bello quanto la poesia

  2. ancorase ha detto:

    Ho una sedia preferita, è di legno ed è impagliata tant’è che la chiamo Paglierina. Quando vi si siede qualcun altro sembra imbalsamata, diviene mistero di scomodità. Quando accoglie me si anima, ma non diviene mistero di comodità, mi dona solo una sana ilarità.

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